Marta
un bellissimo borgo di pescatori.
Marta è il classico borgo di pescatori che accoglie uno tra i più fiorenti porticcioli del Lago di Bolsena. Si tratta di una località tra le più suggestive della provincia di Viterbo e del bacino laziale su cui si affaccia; l’amenità delle sue strade, delle sue vedute ne fanno una meta di visitatori in ogni stagione dell’anno. Da ammirare ci sono non solo la zona che ruota intorno al porticciolo, ma anche la parte più interna, caratterizzata da monumenti di epoca medievale e da una serie di piazzette.
Il paese si trova sul versante sud-est del lago, sulla strada che conduce a Viterbo che dista poche decine di chilometri. Famoso per la Torre dell’Orologio e per l’Isola Martana (una delle due isole del lago) alla quale è legata anche la leggenda della regina Amalasunta (l’isola non è visitabile se non con speciali permessi).
Fiore all’occhiello di Marta è la cucina che può contare oltre che su un’ampia varietà di piatti a base di pesce (su tutti il lattarino celebrato anche da una famosa sagra), anche su un ottimo vino DOC, la Cannaiola. La principale attività economica di Marta resta la pesca alla quale sia affianca l’agricoltura. Tra i prodotti della terra ricordiamo la vite e l’olivo, entrambi legati alla natura vulcanica dei suoli. Intorno agli olivi è sviluppato un rigoglioso mercato dell’olio che può contare su ottimi e numerosi frantoi.
Un po’ di storia
Il paese ha origini etrusche, ma su questo dato le ipotesi degli storici continuano a contraddirsi. Secondo altri studiosi, il suo nome deriverebbe dal fenicio Marath.
Sull’Isola Martana, antica denominazione della località, la tradizione vuole che Amalasunta, la regina degli Ostrogoti, vi sia stata prima segregata, poi uccisa. Il nome attuale compare per la prima volta nel 726 d.c. in un atto di donazione per la nascita del patrimonio di San Pietro in Tuscia.
L’edificazione della famosa rocca viene data, invece, XIII secolo quando si compì la volontà di Papa Urbano IV. La prima pietra – racconta la leggenda – sarebbe stata posta sulle rovine dell’antica Bisenzio. Del sito oggi non resta che la torre ottagonale, diventato il simbolo con cui viene identificato il paese.
Chiesa e Signorie si contesero il borgo nel primo Medioevo. Poi una lunga sequela di dominazioni si alterna fino al 1649, anno della distruzione di Castro.
Dopo questa tragedia Marta ritornò ad essere un possedimento della Chiesa che conservò tale potere fino all’Unità d’Italia.
Cosa vedere
Il Borgo medievale è di piccole dimensioni con vicoli e piazzette dal quale “emerge“ la Torre dell’orologio ed è sicuramente una delle attrazioni principali. Per gli amanti delle passeggiate il consiglio obbligato è il lungolago che attraversa il paesino. Una striscia ombreggiata da platani, lungo la quale sostare dopo un giro intorno al lago.
L’elenco dei beni consegnatici dalla storia e degli aspetti caratteristici di Marta è lungo. Oltre alla Torre, annoveriamo il palazzo rinascimentale che fu proprietà dei Farnese, collocato vicino al Municipio e al santuario di stile romanico dedicato alla Madonna del Monte, monumento ristrutturato alla fine del Quattrocento e rinvenibile guardando alla sommità di un colle particolarmente panoramico, tuttavia poco distante dal centro antico.
Chiesa di Santa Marta
È qui custodito ed esposto un calice d’oro risalente al VI Sec. Secondo la tradizione è anche conservato in un reliquario un frammento del braccio di S. Giovanni Battista.
Giardini della Cannara
Magnifico giardino botanico
Starda Tuscanese, Per Informazioni sulle visite: 0761 872121
Museo di Archeologia Preistorica
Per Informazioni sulle visite: 0761 871611 – 0761 870613
Santuario della Madonna del Monte
Simbolo della festa della Madonna del Monte.
Torre dell’Orologio
Torre superstite della Rocca Papale di Urbano IV
Per Informazioni sulle visite: 0761 870476
Eventi principali
Le feste popolari di Marta completano uno scenario incantevole all’interno del quale poter trascorrere un weekend alla scoperta dell’arte, della natura e della buona tavola. Tra le ricorrenze più importanti quella della Barabbata, che si svolge ogni anno il 14 maggio. È la festa in cui si celebra le fertilità della terra e che affonda le sue origini nell’antichità. A Marta la festa dà il via ad un rito a metà tra sacro e profano, che proprio per questa in passato fu criticata dalla Chiesa tanto che nel 1704 fu ventilata l’ipotesi di eliminarla. Da qui il nome dispregiativo che poi l’hanno connotata nei secoli successivi.
L’evento è scandito da una processione di uomini, suddivisi per categorie, che dalle rive del lago raggiungono il Santuario della Madonna del Monte. A guidare il corteo ci sono i capitani eletti durante la festa. Essi precedono i due schieramenti principali in cui sono articolati gli uomini, i casenghi, i bifolchi. Da notare la presenza di una trentina di carri trainati da trattori, animali e uomini, circondati dai prodotti tipici della terra come uova, olive e grano.
Altro evento caratteristico del paese è la Sagra del Lattarino che si svolge sempre nel mese di maggio e celebra attraverso la cucina questo piccolo pesce tipico del lago.