Parco di Turona
A passeggio tra natura e archeologia
Ad appena 5 Km dal paese che ha dato il nome al lago vulcanico si trova il Parco Archeologico Naturalistico di Turona. Il parco riprende il tipico aspetto collinare che ricopre i Monti Vulsini nell’alto Lazio: boschi e corsi d’acqua in cui è possibile incontrare specie arboree ed arbustive come il carpine, l’ornello, il ligustro, la ginestra, il caprifoglio, l’olmo, il sambuco, il corniolo, la rosa canina, il nespolo, il rovo e il sorbo.
A coronare la vista dello splendido boschetto ed a riempire di musica il paesaggio vi sono delle piccole cascatelle molto suggestive di uno dei due corsi d’acqua che delimitano il parco. Il parco è infatti attraversato dal Fosso Turona e Arlena. Quest’ultimo trae origine dalle sorgenti naturali del bucine le cui acque son drenate fino al lago.
Il parco ben si introduce nell’ambiente circostante. In effetti tutto il circondario del Lago di Bolsena è ricco di colline verdeggianti di coltivazioni arbustive come l’ulivo e le viti al cui alternarsi spesso si incontrano piccoli boschetti di cerri e roverelle.
Anche la fauna ittica merita qualche attenzione: la presenza dei corsi d’acqua contribuisce infatti a renderla più ricca.
Presso il parco vivono specie tipiche dei Monti Volsini, alcune rare, altre completamente assenti nel circondario. Da segnalare sono l‘airone cenerino ed il merlo acquaiolo, la rana verde e la rana dalmatina, gli ormai rari granci, le anguille che risalgono dal lago e qualche trota.
Il Parco di Turona ha anche una valenza archeologica. In cima al colle principale da cui si domina con la vista le vallate circostanti sorgeva infatti un centro etrusco di cui oggi non rimangono che poche tracce. Qui si incontrano i resti di un edificio presumibilmente allestito a tempio, i resti delle mura di cinta e qualche antica abitazione.
Inoltre, lungo le pendici di un colle minore, detto della Capriola, è stata rinvenuta un area sepolcrale da cui sono stati portati alla luce numerosi reperti relativi agli arredi funerali oggi esposte presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena. L’insediamento etrusco apparteneva probabilmente alla più nota comunità di Velzna, capoluogo della popolazione etrusca insediata sulla rupe orvietana.
Tra storia e cultura, lungo il percorso segnato dal Fosso di Arlena, si rinvengono numerosi mulini di valenza archeologica risalenti al XIV Sec. che servivano gli abitanti del circondario, comprese più distanti comunità di Marta e Capodimonte. Per molti di questi mulini (almeno sei o sette) non resta che un rudere. Tuttavia in cima al colle, in prossimità della sorgente del Bucine, uno di questi mulini si è conservato in virtù del fatto che è stato attivo fino agli anni sessanta del ventesimo secolo.
Esiste un percorso consigliato, istituito all’interno del parco, che partendo dalla cappella di Turona si addentra nel bosco costeggiando il fosso Arlena attraverso una passeggiata semplice e suggestiva in cui si ammirano diverse cascatelle fino a giungere la sommità del colle più alto. Il tratto finale che chiude l’anello attraversa invece dei piccoli campi coltivati a vite ed ulivo, le note Rojje.